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Paolo Piccione, ovvero quando Messina contava a Palermo

Antonio Matasso sulla “Gazzetta del Sud” dell’8 gennaio 2022 omaggia Paolo Piccione.

Antonio Matasso

Sulla “Gazzetta del Sud” di oggi un mio omaggio al maestro e amico Paolo Piccione, da sempre intento a coltivare un forte senso della missione culturale, che in molti socialisti democratici e riformisti era ed è il retaggio degli albori del nostro ideale: un impegno a promuovere l’innovazione culturale nel partito e nel corpo sociale, per favorire la crescita civile e dilatare i confini di un apostolato fondato sui valori di giustizia e libertà. Tanto da presidente del Parlamento, quanto da assessore regionale e amministratore a Messina, Paolo ha mantenuto queste ispirazioni, che coltivava sin da ragazzo. La pandemia ci ha impedito di celebrare con un evento pubblico i suoi novant’anni, ma ho voluto omaggiarlo comunque, prima di festeggiare anche il suo novantunesimo genetliaco e nei giorni in cui stiamo per celebrare la svolta di Palazzo Barberini. L’invito finale a non arrendersi alle difficoltà, come ci ha insegnato Paolo Piccione in questo lungo tempo, è un buon auspicio per cominciare il nuovo anno, in cui speriamo sia sconfitta la tirannia, la violenza e ogni forma di prevaricazione.

Cono Messina, una vita per il teatro

Desidero condividere un mio commento sulla mostra dedicata all’attore e insegnante nasense Cono Messina, curata in modo magistrale e con amorevole dedizione da Antonio Puglisi. La riflessione contenuta in questo video, andato in onda durante il telegiornale di oggi dell’emittente regionale TeleMistretta (canale 90 del digitale terrestre, in tutta la Sicilia), prende le mosse dal gesto di altruismo ciclopico di un valente giornalista del nostro territorio. Ma essa rappresenta altresì un pegno di stima da parte di un tredicenne che negli anni Novanta, sotto la guida del professor Messina e del compianto generale Cangemi, si trovò a recitare nella pièce di Saverio Castanotto dal titolo “Un uomo chiamato Ulisse”, geniale e gustosa parodia dell’Odissea in salsa sicula.
Di Cono Messina ho ammirato molto anche la passione politica: è stato consigliere comunale a Naso per la Democrazia Cristiana, considerandosi un discepolo di Aldo Moro e distinguendosi sempre per una forte personalità, ma in cui è rimasta costante la curiosità sulle vite e sulle esperienze altrui. Domenica scorsa lo hanno celebrato il primo cittadino Franco Ingrillì, il sociologo e pedagogista Giuseppe Sapone, l’insegnante Lina Viola, il presidente del Circolo “Vittorio Alfieri” Filippo Ferrarotto e Sara Liuzzo, fine dicitrice e animatrice culturale, presentatasi per l’occasione come “giocoliera teatrale”, con il garbo che la contraddistingue. Le immagini di TeleMistretta includono anche qualche brano del film di Paquale Scimeca sul militante socialista Placido Rizzotto, a cui Cono Messina ha preso parte. Spero vivamente che tanti, da qui all’11 dicembre, possano visitare una mostra che è un viaggio nella memoria e tra le meraviglie del teatro.

Aldino Sardo Infirri, un socialista democratico e riformista

Sul quotidiano “La Sicilia” (www.lasicilia.it) di oggi, 1° settembre, un mio ricordo a pagina 22 dela prestigiosa figura del compagno socialista Aldino Sardo Infirri, già vice presidente della Regione Siciliana. Un uomo meritevole di ogni elogio per l’impegno generosamente profuso a favore del suo comune, Castell’Umberto, e di tutto il territorio dei Nebrodi.